lunedì 15 ottobre 2012

Quoting pt. I

Quella era la prima volta che Raistlin si veniva a trovare così vicino alla morte che lui percepì come una presenza fisica che stesse passando in mezzo a loro con le ali scure allargate a ricoprirli, una sensazione che gli diede l'impressione di essere così piccolo e insignificante, nudo e vulnerabile.
Era stato tutto così improvviso: appena un'ora prima Gilon stava camminando in mezzo agli alberi senza un pensiero al mondo tranne forse cosa avrebbe mangiato quella sera per cena, e adesso era immerso nell'oscurità infinita ed eterna, nella quale ciò che più spaventava non era tanto l'assenza di luce quanto l'assenza di pensiero, di conoscenza e di comprensione.
Le loro vite, le vite dei vivi, sarebbero continuate, il sole sarebbe sorto come sempre, le lune avrebbero brillato nel cielo, loro avrebbero riso e parlato, ma Gilon non ne avrebbe saputo nulla, non avrebbe provato nulla.
Era una cosa definitiva che col tempo si sarebbe abbattuta su ognuno di loro.
Raistlin sapeva che avrebbe dovuto provare dolore per la morte di suo padre, ma in quel momento non riusciva a provarne che per se stesso, per la propria mortalità...


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