martedì 9 ottobre 2012

Negativo

Tutto scompare in una foto sbiadita.

Colori caldi, espressioni fredde. Quella patina violacea di realtà che resta attaccata su un negativo, per far si che possiamo riguardarla prima o poi.

Ma non è di foto che volevo parlare. Volevo parlare di quel quadro, che è sempre lì, di questa meccanicità che ci accompagna ogni giorno. E mangio, adesso, e bevo adesso. Ma per dove?

Le domande strane, faccio fatica anche io a capirle. No, neanche io le capisco e non capisco come appiccicarvi in testa quello che è nella mia.
Ispira tristezza quel quadro. Non è triste. Ma è lì. Lì da tempo e vi resterà, forse andra via con me, forse no. Forse sarà un particolare, dimenticato per sempre, rimasto lì per abitudine, testimone che il tempo è passato e tu chissà se ci sei ancora.

E morirò pure io. E lo so. E allora quel quadro cosa vuole? Perchè devo pensarci e non posso distarmi? Ma allora devo pensare oggi che quel quadro è lì o lo lascio come un piccolo paricolare che voi perderete ed io perderò e sarà testimone ma nessuno lo saprà?

Corriamo troppo.

Una vita, un secondo. Non trovo la differenza.

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