martedì 17 novembre 2009

Senza Parole

Mfg...

E' stata la prima e forse una di quelle uscite meglio. Se la gioca abbastanza con "No", che almeno ha senzo compiuto, però faceva una cifra male. La fantastica operazione-non-ve-la-sto-a-raccontare, veloce e indolore, ha iniziato a dare i primi risultati ieri con le 12 assuefanti ore di silenzio, intervallate da quelle parole che non avevo detto mai. Quanto è bello parlare.

E la pazienza mi da quella spinta per restare immobile, succube degli eventi, a sopportare il dolore, senza parlare, levigando quella pace interiore che non voglio perdere. Mi piace essere me stesso. Tralasciando il fatto che so di essere figo, e lo so per certo, so anche di essere una persona intellettualmente aperta e completa. La mia cangiante voglia di vedere cose nuove mi lascia sbalordito. Non sono stato affatto paziente, da ieri. Nemmeno immobile. In me coltivo l'antiNirvana dalla nascita. Non ho mai avuto troppa pazienza. E forse nemmeno poca. Ieri è stata una giornata stressante. Una delle tante. Anche la notte mi è piaciuta davvero. Sogni intensi, REM profonda, angioletti sul letto. Quanto son poetico a volte. Mi piace davvero questo mio lato. E poi il bello è che se mi metto a scrivere non la smetto più... Però a volte divago troppo. Non ho dormito molto sta notte. E ho mal di cervicale come unico pet lasciato dalla nottata.

Aggiungiamo la fantastica storia di sta mattina. Mezzo addormentato nel mio letto. Il fottuto telefono di tutti gli stronzi-film-americani-fanculo, due squilli e salto in piedi, corsa verso il salone, driftata sul tappeto con la rotula che bestemmia, sprint finale sulle mattonato freddo, lo squillo del telefono davanti la mia mano... Lo alzo, "Pfcroncto?", con la ragnatela di sangue che parte dalla mia bocca, e la risposta decisiva: Tu...Tu...Tu...Tu...

"Tu" lo dici a tua madre, parallelepipedo di merda.

Ho finito da poco di rimontarlo. Però è da altrettanto che non suona. Spero sia una coincidenza.

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