mercoledì 21 settembre 2011

Non è la voglia di vivere che se ne va, è la voglia di combattere.

Il dolore è lì, ormai posso vederlo, quasi toccarlo.

Non è paura di andare avanti, non è paura di guardare indietro: io vado avanti e guardo indietro tutti i giorni. Non è piacevole, ma è così.

Non è il perdono, non è il principio.

È quel sonno che non vuole tornare, è quel sogno che invece non mi lascia, è quel brusio di fondo che mi sta consumando, è quel groppo in gola, è lo stomaco che si stringe, è l'aria che sembra essere sempre troppo poca, è il cielo troppo distante, son gli sguardi che ora non riesco a vedere, son gli altri che sento lontani, son quelle notti insonni, son quei profumi che ti ricordano che una volta era meglio.

"La forza sta in chi cade e si rialza."

Io resto a terra. Fanculo, sto bene qui.

Nella polvere, come le briciole della mia vita.

Son caduto da troppo in alto, ma son sopravvissuto. E questa è la mia condanna, strisciare accanto a quei vermi che mi ha spinto di sotto.

Il dolore...

"So quello che le sta succedendo e non le posso dire che con il tempo passa, perché non è vero. Non passa.. rimane lì. È solo che uno si abitua a convivere con il dolore, con l’idea dell’assenza. Dicono che è come la morte, però non è vero: è peggio. Se fosse morto non penserei che è colpa mia.. Gliel’ho detto, non passa. Non si dimentica. Però diventa sopportabile. Arriva un momento, una mattina, che ti svegli, ti vesti meccanicamente ed esci di casa per andare a lavoro. Senti che la vita continua, che è più forte, e che bene o male tu ci sei dentro. Allora prendi un respiro, e ricominci a camminare con la tua ferita.
Tutto qui..."

Per me si è fermato tutto dopo il tramonto. Mai vedrò quella mattina. La notte è più buia subito prima dell'alba. Sono fermo a quel buio da troppo per credere che un'alba possa ancora esserci.

Non è la voglia di vivere che se ne va, è la voglia di combattere.

Touchè.

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